Aracne Editrice, Roma, 2012 [PDF]
Da quando esisto, il mio unico problema è: come non soffrire più? Non sono riuscito a risolverlo se non con scappatoie, vale a dire che non l’ho risolto affatto.
E. Cioran, Quaderni, p. 756
Certo, ho sofferto molto a causa di vari malanni, ma la ragione essenziale dei miei tormenti è dipesa dall’essere, dall’essere stesso, dal puro fatto di esistere, ed è per questo che la pace mi è negata. Sono vissuto nella nostalgia del premondo, nell’ebbrezza anteriore alla creazione, nell’estasi pura di tutto, sono stato contemporaneo di Dio, quando si intratteneva con se stesso immerso nel proprio abisso, nella felicità di prima della luce, di prima della parola.
INDICE:
- Premessa – Antonio Di Gennaro
- Saluti di apertura – Mihai Bărbulescu
- Introduzione ai lavori – Francesco Miano
- Lettere di un pensatore privato – Mario Andrea Rigoni
- Tra silenzio e parola: i miei incontri con Aurel ed Emil Cioran – Renzo Rubinelli
- Nei meandri di una lunga amicizia: Emil Cioran e Mircea Eliade – Horia Corneliu Cicortaş
- L’inconfessabile missione di Emil Cioran – Giovanni Rotiroti
- Cioran e le virtù dell’indolenza – Massimo Carloni
- Cioran tra defascinazione e provvisorietà – Barbara Scapolo
- L’être et le néant de la solitude selon Cioran – Aurélien Demars
- Emil Cioran: coscienza, scissione, amore – Antonio Di Gennaro
- «Soffrire è produrre conoscenza» – Aldo Masullo